27 giugno

Consiglio a tutti una visita a Terezin, ad un'oretta di autobus da Praga.
Era una fortezza antiprussiana, alla confluenza tra i fiumi Elba e Eger, costruita negli anni '80 del 1700.
Con l'occupazione nazista di Moravi e Boemia, nel 1940 la Fortezza Minore divenne il carcere della Gestapo praghese. Ci passarono, durante tutta la guerra, 32000 persone, di cui 5000 donne, anche ebrei. In maggioranza si trattava di Cechi, ma vi passarono anche sovietici, polacchi, jugoslavi, tedeschi, italiani, inglesi e francesi.
Erano oppositori del regime, membri dei movimenti di Resistenza (Difesa del popolo, comitato di petizione, "Resteremo fedeli", partito comunista illegale, Sokol, vigili del fuoco, ferrovieri e altri gruppi locali).
Per molti si trattò solo di un posto di passaggio prima della deportazione verso i campi di concentramento.
Verso la fine della guerra vi si diffuse una epidemia di tifo, contro cui i nazisti non fecero nulla. 
Solo dal maggio 1945 intervennero medici e personale sanitario da Praga, dopo la fuga dei guardiani. Le truppe sovietiche entrarono nel campo l'8 maggio il servizio sanitario dell'Armata Rossa fu decisivo per debellare l'epidemia.
Nel settembre 1945 davanti alla Fortezza Minore fu creato il Cimitero Nazionale, dove sono stati trasferiti e seppelliti i resti di circa 10000 vittime del carcere, del vicino ghetto ebraico della città di Terezin e del campo di concentramento di Litomerice.

Il campo di concentramento per gli ebrei, chiamato ghetto, sorge nella Fortezza Maggiore, ossia nella città di Terezin.
Gli ebrei prigionieri vennero alloggiati nelle caserme fino al 1942, quando si concluse il trasferimento forzato della popolazione autoctona.
Terezin divenne una città-prigione, indispensabile ai fini della "soluzione finale"; progettata inizialmente come campo di raccolta e transito degli ebrei di Boemia e Moravia, verso i campi di sterminio, divenne successivamente ghetto di prigionieri anziani.
Servì anche come propaganda: con il cosiddetto "programma di abbellimento" i nazisti cercarono di presentare la città come "zona autonoma di insediamento ebraico".
Dalla nascita fino al 20 aprile 1945 vi furono deportati circa 140000 uomini, donne e bambini.da Boemia, Germania, Austria, Olanda, Danimarca, Slovacchia e Ungheria.
Con l'avanzare del fronte, negli ultimi gioni della guerra, vennero condotti qui più di 15000 prigionieri dai campi di concentramento polacchi e tedeschi.
Molti arrivarono morti, molti morirono subito dopo l'arrivo.
Medici, infermieri, insegnanti, educatori, impiegati dell'amministrazione, sacerdoti, intellettuali e artisti, confortarono i compagni, mantennero vivi i valori dell'umanità e della bellezza, con le lezioni impartite ai bambini, la musica, la pittura, la poesia.
Alla fine della guerra, sopravvissero meno di 4000 degli 87000 prigionieri per i quali Terezin fu una stazione di transito.
Tra loro c'erano migliaia di bambini, dei quali restano solo i disegni, alcuni dei quali esposti nel Museo del ghetto.
Molto interessante è la visita alla caserma Magdeburgo, che fu sede del consiglio degli anziani e dell'amministrazione autonoma, oggi sede di un centro congressi. Una mostra permanente mostra le varie attività. Ci sono centinaia di disegni, quadri, oggetti fatti a mano.

Da Praga si può prendere un bus da Nádraží Holesovice (fermata della metro rossa) che costa 80 kr, ridotto 60. Qui potete trovare gli orari dei bus che collegano Praga e Terezin (LT). Il biglietto si compra direttamente sul bus.

Il biglietto cumulativo per Fortezza Minore, Museo del Ghetto e Caserma Magdeburgo, costa 200 kr, 150 ridotto, più informazioni qui.

E guardate chi ho incontrato fuori dal carcere.

Commenti

  1. Ecco, brava, noi anche lì vogliamo andare e stavamo a lambiccarci su come fare ad arrivare,
    GRAZIE!!!
    Come scolta in esplorazione non c'è male ;-)

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  2. @Angelo: Grazie del complimento, meno male!!! Comunque io ho avuto gli sconti con la tessera del cts, per cui non dimenticatela se ce l'avete.

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