Spielberg

Nello Spielberg, carcere asburgico di Brno, come vi ho già raccontato, fu tenuto prigioniero Silvio Pellico, come lo stesso autore racconta ne Le mie prigioni.

Oggi ho letto la recensione (Antonio Carioti su Il Corriere della Sera) di un libro - Spielberg, a cura di Luigi Contegiacomo, ed. Minelliana - in cui si può leggere l'inventariodi tutti i documenti relativi a prigionieri italiani. L'archivio è stato digitalizzato ed è consultabile su richiesta all'Archivio di Stato di Rovigo.
Si tratta di carte ufficiali di: governatorato di Moravia e Slesia, amministrazione del carcere e direzione generale di polizia di Brno.
Si tratta di una ricca documentazione che permette di confermare la descrizione di Pellico e di rispondere al libro In nome dell'imperatore, della francesista Fausta Garavini che, basandosi su lettere del giudice che processò i patrioti italiani, dipinge il trattamento dei prigionieri comepiuttosto mite.
Si trattava di una prigione di massima sicurezza in cui i prigionieri erano trattenuti con i piedi serrati da pesanti catene fissate al muro. 
Ricevere cure mediche o scrivere ai familiari erano diritti sottoposti all'autorizzazione dell'imperatore Francesco I. 
La corrispondenza era censurata o trattenuta nel carcere. 
Il vitto era scarso e malsano, nei primi anni i detenuti non potevano neppure incontrarsi durante la breve passeggiata quotidiana.
I prigionieri erano anche umiliati con l'obbligo di svolgere attività considerate da donna, come fare la calza.
Nell'archivio si legge anche che gli austriaci non pubblicarono un testo preparato per confutare Le mie prigioni, su consiglio del principe Klemens von Metternich, per evitare che si ottenesse il risultato opposto a quello sperato e si richiamasse ulteriormente l'attenzione dell'opinione pubblica sul sistema repressivo asburgico.

Commenti

  1. mi hai fatto fare una passeggiata nella storia..... grazie mille

    besos

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari